Psicologo a Carpi | Psicologo a Reggio Emilia

L'intelligenza non è non commettere mai errori, ma scoprire subito il modo di trarne profitto.  

Bertolt Brecht

L'ansia  si può manifestare in rapporto a certe situazioni che vengono vissute dalla persona in modo negativo e minaccioso.

Il voler fornire una prestazione ottimale insieme al timore di non essere all'altezza o di fare brutta figura, spesso rappresenta la base per questo tipo di ansia.

Spesso molti problemi sessuali, ad esempio il disturbo dell'erezione maschile (impotenza), hanno proprio alla loro base un'ansia da prestazione.

La persona durante un rapporto sessuale, comincia ad auto-osservarsi e auto-monitorarsi per controllare che l'erezione ci sia. Proprio questo porta a vivere la situazione sessuale con ansia e di conseguenza l'erezione si perde o non la si ottiene per niente.

Anche l' ansia da esame non è altro che una forma di ansia da prestazione in quanto la persona, volendo fortissimamente fare bella figura, si comincia ad "ascoltare" per poi sentire le sensazioni ansiose e confermarsi di avere l'ansia.

In realtà l'ansia è un'emozione che, a un certo livello, può servire a rendere più performante la prestazione.

L'ansia non è un problema, piuttosto è un problema la relazione che la persona ha con l'ansia .

La persona vive l'ansia con un senso di angoscia e come il segnale di una imminente catastrofe . Per questo motivo la combatte e più ci lotta contro e più l'ansia di rafforza.

E' come combattere contro la proprio ombra.

Vincere è impossibile.

L'ansia può essere così elevata da arrivare fino alle sensazioni di panico.

Tutto questo potrà portare fino al blocco della prestazione.

Insomma un vero e proprio circolo vizioso.

Ancora una volta valgono le parole di Oscar Wilde, ossia che "spesso è con le migliori intenzioni che si ottengono gli effetti peggiori".

Il compito dell'esperto è quello di agire sul circolo vizioso presente in modo da modificare il rapporto della persona con l'ansia stessa.

Alcune delle tecniche più efficaci sono la visualizzazione guidata, l'ipnosi  e la desensibilizzazione sistematica.

Anche la mindfulness, alcune tecniche di ACT (un modello della terapia comportamentale) e la PNL risultano utili.

BIBLIOGRAFIA:

 

Ledoux, J. (2002) Il cervello emotivo: alle origini delle emozioni. Baldini Castoldi Dalai, Milano.

 

Lyddon, W.J., Jones, J.V. (2002) L’approccio evidence-based in psicoterapia. McGraw-Hill, Milano.

 

Martin G., Pear J. (2000) Strategie e tecniche per il cambiamento.La via comportamentale. McGraw-Hill, Milano.